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In viola La Via dell'Ambra prevista dalla rete Eurovelo di cui si chiede il prolungamento sulla costa adriatica italiana |
La Ciclovia Adriatica: proposta per il suo inserimento nel progetto Eurovelo (con prolungamento del ramo EV9 "La Via dell'Ambra") |
Si intende qui dimostrare che la Ciclovia Adriatica, facente parte della rete ciclabile italiana BicItalia, ha diritto ad essere inserita nella rete europea Eurovelo, in particolare come prolungamento del ramo EV9: La_Via dell'ambra. |
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La costa adriatica italiana è stata per secoli percorsa dalle navi che trasportavano, verso il bacino del Mediterraneo, l'ambra proveniente dal Nord Europa (vedi mappa a sinistra). Numerose le testimonianze archeologiche che comprovano la presenza di molteplici luoghi costieri italiani dove le navi approdavano e nei quali vi si lavorava o scambiava il prezioso fossile. Tra questi luoghi Adria, nei pressi della foce del Po e Verucchio nel Riminese. La stessa Rimini si ritiene essere stata ivi fondata perché dislocata sulla Via dell'ambra. Anche il Piceno rappresentò uno snodo cruciale della celebre "via dell’ambra" e di tutti gli altri traffici marittimi che si svilupparono in Adriatico. Ciò è dimostrato dal rinvenimento nella necropoli di Novilara (Pesaro), Numana (Ancona), sia di materiali che attestano una direttrice di traffico in senso Nord-Sud (ceramica daunia e ambra) sia di prodotti in bronzo (e particolarmente fibule) che documentano invece una relazione tra l’area picena e le coste dalmate... >>> Durante l'età del Ferro l'area picena divenne il luogo di maggiore concentrazione di manufatti in ambra di tutta Italia... >>> Anche sul Gargano (Puglia) vi sono riferimenti all'ambra. Qui leggiamo: "L’ambra, l’ambita pietra baltica, approda nel Gargano e nella Daunia. È presente nell’Età del Bronzo e nell’Età del Ferro... L’ambra giunge nel Gargano, centro di smistamento della pietra grezza, attraverso la rotta dell’ambra. Dal Gargano viene successivamente dirottata verso le località per la lavorazione finale. (Negroni Ctacchio N., La problematica dell’ambra nella Protostoria italiana. Ambre intagliate da necropoli garganiche dell’Età del Ferro, 1970). Gioielli d’ambra si reperiscono nella necropoli dell’Età del Ferro, sul Monte Tabor, a Vico del Gargano". Altri riferimenti all'ambra anche nel Salento (Puglia) >>> Negli ultimi anni numerose sono state le mostre dedicate alle testimonianze dell'ambra sulla costa adriatica italiana, tra le quali a: - Bari, 2010 (che testimonia la presenza nelle Puglie di centri emporiali come Roca, nel Salento, e lo Scoglio del Tonno). - Adria, 2010 (mostra dedicata ai reperti in ambra dal Veneto ed in particolare dal Polesine, organizzata nel quadro di un progetto internazionale che collega Adria e il Veneto alla Polonia. La mostra ha avuto il fine di ricostruire la 'via dell'ambra' nell'antichità, sottolineandone il ruolo di efficace motivo di interrelazione culturale ed economica tra lontani paesi europei). |
Ulteriori riferimenti bibliografici all’ambra nel medio Adriatico N. Negroni Catacchio, Le ambre picene. Indagine sui manufatti non figurati e contatti e scambi con le aree adriatiche, in AA.VV., I Piceni e l'Italia medio-adriatica, Atti del XXII Convegno di Studi Etruschi ed Italici. Ascoli Piceno - Teramo - Ancona, 9-13 aprile 2000, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, Pisa - Roma 2003, pp. 452-468 Nel volume si legge: Nell’età del Ferro il Piceno diviene il luogo maggior concentrazione di manufatti di ambra di tutta Italia. L’analisi periadriatiche individua due punti nevralgici collocati l’uno lungo le coste picene… Sulla base delle tipologie dei manufatti che sono attualmente noti, si può affermare che in generale i mercanti commerciavano essenzialmente ambra grezza dalla quale, poi, artigiani locali ricavavano oggetti alla committenza indigena. Nel Piceno, come nelle altre aree culturali della Penisola, si nota in generale una predominanza di tipologie proprie ed esclusive. La maggior parte dell’ambra sembra dunque importata grezza e lavorata in loco da artigiani locali. Tuttavia alcuni oggetti di prestigio, o di moda, circolavano già lavorati, sia le vie dell’ambra grezza, sia ad opera di mercanti che trasportavano alcuni manufatti preziosi, ambiti dalle élites dominanti…. …. Riassumendo nell’area picena l’ambra veniva: a) importata grezza e lavorata da artigiani locali; b) importata o esportata già lavorata nel caso di alcuni specifici e rari elementi; c) per i pezzi di più alto valore e in particolare per le ambre figurate, importata grezza e lavorata in loco ad opera di artigiani non indigeni, oppure locali in grado di produrre oggetti di prestigio. In entrambi i casi l’oggetto veniva adattato al gusto del committente indigeno. |
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