Storia del ciclismo in Provincia di Teramo.   (pag. 1)   

Un acquerello dipinto da salvatore Di Giuseppe alla fine dell'Ottocento rappresenta uno dei primi documenti che testimoniano la diffusione della bicicletta a Teramo. 

FOTO 1:  Il Conte Andrea Acquaviva di Aragona con il suo velocipede (foto del 1880 circa)  

Le corse delle biciclette sembrarono il modo migliore per sostituire le pericolose corse dei cavalli. Nel 1877 comparvero a Teramo velocipedi a due ruote. Un pubblicista dell'epoca così descriveva la circolazione delle prime rudimentali biciclette, sul finire dell'ottocento, nella nostra città: 

«Non ci sono buoni cavalli? Non c'è la palestra per chi vuol dare prova della saldezza dei suoi muscoli?  Fino a quando si è disposti a tollerare il cosiddetto biciclismo, che mette a repentaglio la vita di chi lo pratica e dell'innocente passante? Se si pensa  a quale grado di mania è giunta la bicicletta c'è da vergognarsi; e non ci resta altro conforto che quello di sperare si tratti di una malattia passeggera che presto passerà>>.

Ma come tutti noi oggi sappiamo, non passò.  Anzi a Teramo sorse più di un  «Velodromo d'istruzione» dove, con 60 centesimi l'ora si poteva imparare ad andare in velocipede.

 

In Via dei Cappuccini, sullo sfondo della foto, verso destra, si può notare, uno dei più importanti  Velodromi cittadini....... >

 

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Gia' nel 1877 esisteva a Teramo la società  «Veloce Club» che il 17 luglio, alle ore 10, in occasione della sua fondazione, organizzò una gara cittadina, con partenza da Viale dei Cappuccini e percorrenza, per ben 12 volte, dell'anello intorno alla città.

Gare pubbliche si svolsero nel 1896 in una pista approntata fuori Porta Reale, e anche in occasione delle feste della Confraternita dei Cinturati. Un deposito fu aperto lungo il corso, sotto palazzo Ferraioli nel 1896 e in quello stesso anno un velodromo di istruzione fu impiantato ai «Tigli».

Da questi velodromi d'istruzione, usciranno i futuri campioni del pedale di fine secolo come Costanzo Trifoni.           

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