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   Le fonti di finanziamento per la mobilità ciclistica

TERAMO  MARE CICLABILE

 

L’interessante iniziativa di un collegamento ciclabile tra il mare e le prime pendici della montagna teramana, attraverso gli splendidi scenari delle vallate dei fiumi Tordino e Vezzola, i parchi fluviali di Teramo fino ad arrivare alla cittadina di Torricella Sicura, ai confini del Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, induce a porre l’attenzione sulle eventuali risorse finanziarie reperibili per la sua realizzazione.

Bisogna innanzitutto sottolineare l’evidente totale dipendenza da provvidenze pubbliche, anche se, come è stato evidenziato in un’altra sezione del sito,  il cicloturismo può essere fonte di reddito, se adeguatamente sviluppato, e pertanto può essere promosso e parzialmente finanziato  da eventuali investitori privati.

Per quanto riguarda le risorse economiche disponibili, siano esse nazionali, regionali o comunitarie, per realizzare le piste ciclabili si parla sempre di cofinanziamenti in percentuale variabile ma che comunque devono ritenersi aggiuntive rispetto al reperimento di risorse locali, spesso consistenti, e che quindi presuppongono politiche forti di sviluppo della mobilità ciclistica.

Ciò detto, la madre di tutte le leggi che consente il “cofinanziamento” di una pista ciclabile come quella illustrata in queste pagine è la Legge 366/98  “Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica” che stanzia annualmente con voci di spesa inserite nelle leggi finanziarie pochi spiccioli per gli appassionati delle due ruote. Infatti dal 1998, anno di promulgazione della legge, gli Enti Locali e le Regioni si sono mobilitati con numerosi progetti, che complessivamente richiedono 1200 miliardi di finanziamenti mentre le risorse disponibili e finora assegnate sono state poco più di 300 miliardi.

Ogni anno comunque il Ministro delle Infrastrutture, acquisito preventivamente il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, approva la ripartizione tra le regioni della quota annuale del fondo di cui all'articolo 3 della legge.

Per l’anno 2002 ammonta complessivamente a oltre un milione e 15 mila euro il contributo stanziato da Regione Abruzzo e Stato per interventi connessi alla mobilità ciclistica. Il Piano di riparto delle risorse finanziarie per questi interventi comprende, nel dettaglio, 86.248,30 euro provenienti dalla Regione, assegnati per quindici anni in conto rata, e 929.622,42 euro dello Stato, in conto capitale.

La legge della Regione Abruzzo di attuazione della 
366/98 è la 72/99 la quale prevede che gli interventi 
per la mobilità ciclistica siano finanziati dalla 
Regione con fondi propri e con i fondi statali ad essa 
trasferiti, come detto, ai sensi della 366/98, in misura 
non superiore: 
 
“all’80% della spesa ammissibile a contributo per gli interventi 
fino ad un miliardo di lire; 

al 75% per gli interventi fino a due miliardi;

al 70% per gli interventi che superano i due miliardi di spesa.

I Comuni, privi di cespiti delegabili o di altre risorse disponibili che abbiano presentato singola richiesta, se ammessi a finanziamento ai sensi dell’art.4, comma 2 - potranno beneficiare del finanziamento stesso con rata a totale carico del bilancio regionale, nei limiti del 100% della spesa ammissibile quantificata nella misura massima di £. 800.000.000.

In ogni caso la quota di mutuo coperta dal cofinanziamento statale non può essere superiore al 40% dell’intervento ammesso a finanziamento.”

Si può anche immaginare un finanziamento mirato da parte della Regione Abruzzo con legge apposita, se il percorso ciclabile rientra in un discorso più ampio di programmazione territoriale in funzione di uno sviluppo sostenibile e di potenziamento dell’offerta turistica.

Alle provvidenze regionali e statali si devono aggiungere gli eventuali finanziamenti della Provincia di Teramo e dei comuni interessati dal progetto,  e i finanziamenti previsti da enti sovraordinati come la Comunità montana e l’Ente Parco (qualora si decidesse di proseguire il percorso fino ai Monti della Laga per il trekking o per andare a cavallo) che, in un’ottica di sviluppo della mobilità sostenibile e dell’economia endogena, potrebbero decidere di stornare fondi di bilancio per la realizzazione della parte del percorso ciclabile ricadente all’interno del territorio da loro gestito ed amministrato.

Discorso a parte meritano i fondi europei  perché l’eventuale ammissione al finanziamento prevede l’inserimento di questa iniziativa in una visione strategica più ampia di programmazione dello sviluppo del territorio.

Attualmente gli unici due strumenti che a me sembrano perseguibili per attingere a eventuali finanziamenti sono il programma LIFE Ambiente e il programma Civitas Initiative inserito all’interno del 5 Programma Quadro per l’Ambiente, per la parte del tracciato ricadente all’interno del Comune di Teramo.

Per entrambi c’è bisogno di un’attenzione particolare alla programmazione generale in funzione “sostenibile” del territorio nei suoi fattori chiave:ambiente, mobilità e sviluppo economico.

Per il LIFE-Ambiente, il contributo finanziario della UE è determinato in base alle condizioni seguenti:

“a) La quota del sostegno finanziario della Comunità non può superare il 50% dei costi ammissibili del progetto.

(b) Detta quota non può superare il 30% dei costi ammissibili dei progetti “che possono generare redditi importanti”.

 L’obiettivo dell’iniziativa Civitas è quello di finanziare quelle città che perseguono logiche di riduzione e razionalizzazione del trasporto urbano inquinante, sviluppando un pacchetto di misure sostenibili per far fronte alla domanda pubblica di mobilità. Tra le misure soft ammissibili a finanziamento è prevista al promozione e lo sviluppo di piste ciclopedonali. I centri urbani europei (e quindi anche Teramo) potranno contare su un finanziamento complessivo di 100 miliardi di lire.

 In conclusione si può certamente affermare che le risorse  per realizzare questo bellissimo percorso ciclabile esistono, ma spetta sempre ai decisori politici e agli amministratori locali capire la validità  dell’iniziativa e la “convenienza” in termini di sostenibilità e, in definitiva, di sviluppo sociale ed economico del territorio.

 

 

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WebMaster: Lucio De Marcellis

 Ruota Libera Veloteam Teramo