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Ti sei mai chiesto perché nel centro e sud Italia non si utilizza la bicicletta come in nord Italia o in nord Europa anche se il clima è più favorevole? È chiaro: mancano le piste ciclabili! È sempre più impellente la necessità, sia per ragioni di civiltà (eccessivo traffico e inquinamento) che per il potenziamento dell'offerta turistica, dotare le nostre città e il territorio circostante, di percorsi idonei dove praticare mobilità e beneficiare di svago e salute. Non a caso, lungo il Danubio, ogni anno migliaia di cicloturisti affollano il lunghissimo lungofiume (oltre 1000 km), percorribile anche a tappe di più giorni, sostando nei numerosi ostelli appositamente previsti. Le proiezioni indicano un aumento del turismo su due ruote; il cicloturismo è attrazione e fonte di introiti per un territorio. La Regione Abruzzo ha 131 Km di costiera lungo la quale si sta realizzando l'ambiziosa pista ciclabile che prende il nome di «Ciclovia Adriatica». È però solo in fase embrionale l'idea di poter godere di quella autentica miniera ambientale e floro-faunistica costituita dalle valli fluviali. Queste valli possono rappresentare autentici corridoi di accesso verso il territorio interno ricco di beni archeologici, storico-artistici, agrituristici e di riserve naturali o parchi nazionali come quello del Gran Sasso-Monti della Laga. I percorsi nei lungofiume hanno un altro vantaggio: pendenze trascurabili e quindi adatte a tutti i pedalatori, anche i meno allenati... Spostandosi sul confine con le Marche, lungo la sponda nord del fiume Tronto, si può già percorrere, nei territori comunali di Spinetoli, Monsampolo e di Colli del Tronto il primo tratto di pista ciclabile che collegherà Ascoli con il mare (vedi articolo del Corriere Adriatico del 7/4/2002). Presso lo stesso comune si può anche visitare una fattoria (l'Oasi) con diversi animali da cortile (perfino i cervi e gli struzzi) ed è visitabile una ristrutturata "casa di guardia" realizzata agli inizi del 1900 a servizio di difesa dalle inondazioni. Sembrano quindi maturi i tempi per proporre la sistemazione di un collegamento tra Teramo e la costiera adriatica lungo la valle fluviale del Tordino. Il collegamento avrebbe la modestissima pendenza dell' 1% (Teramo è sita alla quota di 265 m e dista 25 Km dal mare). Va tenuto conto anche del crescente uso della bici elettrica a pedalata assistita e, fra poco anche della rivoluzionaria bici a celle di combustibile derivata dalla tecnologia spaziale, che amplieranno l'uso della bicicletta per tragitti più lunghi e con minor fatica. Questi mezzi favoriranno inoltre il ritorno a casa di cittadini residenti nei quartieri alti della città o nelle zone collinari, oggi scoraggiati dall'uso delle due ruote non motorizzate. Le bici a pedalata assistita peraltro godono del vantaggio di non vedere imposto l'uso del casco, il pagamento del bollo e dell'assicurazione oltre che del costo carburante, non emettono fumi e rumore e permettono una sana attività fisica durante i trasferimenti. Da Teramo sarà possibile proseguire seguendo il «grande anello» Teramo-Torricella-Teramo. Un tracciato che merita di essere completato e che consente di risalire la valle del Vezzola fino a Torricella per riscendere a Teramo lungo il Tordino. Vi si incontrano emergenze quali la Fonte della Noce, il Ponte degli Impiccati, la Ramiera di Villa Tordinia, il Parco archeologico della Cona, chiese e mulini, oltre ad un paesaggio geologico e un ambiente fluviale meravigliosi e sconosciuti. Lungo il percorso dal mare verso l'interno si potranno incontrare, oltre a fattorie e agriturismo con eventuale funzioni da ostello, anche maneggi, fattorie e cantine visitabili, antichi mulini e opifici ristrutturati, musei etnografici (come quello di Villa Pavone di Liberato Coccagna), aree verdi attrezzate per pic- nic e parchi giochi. Il tragitto di ritorno può essere compiuto con il treno Teramo-Giulianova, che corre lungo la valle del Tordino, secondo la formula bici+treno che sta avendo grande successo in altre città italiane (il costo del supplemento per il trasporto delle bici è di circa 3,5 Euro). A verifica della fattibilità di una pista lungo la valle del Tordino è stata svolta un'attenta ricognizione percorrendo l'intero tragitto Teramo-mare a bordo di mountain bike e sono state scattate le foto dell'intero percorso. L'Istituto Tecnico per Geometri di Teramo ha effettuato una ricerca sugli antichi mulini esistenti lungo il Tordino, facendo studi presso l'Archivio di Stato ed eseguendo rilievi sul posto. Si spera che questo lavoro possa essere continuato per essere pubblicato e divulgato (magari su un sito Internet). La sezione di «Architettura» del Liceo Artistico di Teramo potrebbe progettare piazzole di sosta, aree verdi, sistemazioni ambientali, ristrutturazioni. Le altre scuole (elementari, medie e superiori) potrebbero effettuare lavori di ricerca e fungere da stimolo alla realizzazione del progetto. Le associazioni sportive potrebbero trainare l'idea organizzando uscite collettive in mountain bike lungo le strade demaniali e interpoderali già esistenti, in modo da favorire la conoscenza dei luoghi. I tecnici e gli Ordini professionali potrebbero avanzare proposte. I politici sia dei comuni dislocati lungo la valle che dell'Amministrazione Provinciale, darebbero un determinante apporto valutando le ipotesi di finanziamento e consentendo la fattiva realizzazione del progetto. Ecco il primo passo: il Piano d'area Val Tordino coordinato dalla Provincia di Teramo e il relativo forum dove puoi intervenire attivamente con le tue proposte. Pedaliamo verso il futuro: c'è bisogno anche del tuo contributo in termini di idee e di entusiasmo propulsivo... in poche parole, c'è bisogno di un certo numero di persone che pedalano a favore, la cosiddetta massa critica. |
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